Gli ultimi appunti di Josè Saramago

"Penso che nella società attuale ci manchi la filosofia. Filosofia come spazio, luogo, metodo di riflessione, che può anche non avere un obiettivo determinato, come la scienza che invece procede per soddisfare i suoi obiettivi. Ci manca la riflessione, pensare, necessitiamo del lavoro di pensare e mi sembra che, senza idee, non andiamo da nessuna parte." Gli ultimi appunti di Josè Saramago

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lunedì 29 marzo 2010

PAVANE POUR UNE INFANTE DEFUNTE

Volevo scrivere di ciò che sta accadendo in Italia stasera; poi mi sono fermata. Basta ancora parole. La parola che crea a volte è fatta di silenzio.
C'è un profeta in Italia che ha scritto amare verità scomode, ha raggiunto il successo e vive nascosto suo malgrado; è osannato e minacciato di morte. Sa scrivere e raccontare la verità, ma qualcuno ha deciso che la pagherà per questo.  Qualche anno fa scrisse un libro che ha fatto il giro del mondo. In Italia è venduto ovunque, ma è la vergogna del posto che racconta. Nonostante la sua fosse una scrittura di denuncia con tanto di prove.
Stasera mi accorgo che, ancora una volta, "abbiamo cambiato tutto perchè tutto restasse uguale."

Il libro è Gomorra, il suo autore, lo conosciamo tutti, è Roberto Saviano.


"Io so e ho le prove. 
Io so come hanno origine le economie e dove prendono l'odore.
L'odore dell'affermazione e della vittoria. Io so cosa trasuda il profitto. 
Io so.
E la verità della parola non fa prigionieri perché tutto divora e di tutto fa prova. 
E non deve trascinare controprove e imbastire istruttorie.
Osserva, soppesa, guarda, ascolta.
Sa.
Non condanna in nessun gabbio e i testimoni non ritrattano. Nessuno si pente. 
Io so e ho le prove.
Io so dove le pagine dei manuali d'economia si dileguano mutando i loro frattali in materia, cose, ferro, tempo e contratti.
Io so.
Le prove non sono nascoste in nessuna pen-drive celata in buche sotto terra. Non ho video compromettenti in garage nascosti in inaccessibili paesi di montagna. Né possiedo documenti ciclostilati dei servizi segreti. Le prove sono inconfutabili perché parziali, riprese con le iridi, raccontate con le parole e temprate con le emozioni rimbalzate su ferri e legni. 
Io vedo, trasento, guardo, parlo, e così testimonio, brutta parola che ancora può valere quando sussurra: "È falso" all'orecchio di chi ascolta le cantilene a rima baciata dei meccanismi di potere. 
La verità è parziale, in fondo se fosse riducibile a formula oggettiva sarebbe chimica. 
Io so e ho le prove. 
E quindi racconto. Di queste verità."




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