Gli ultimi appunti di Josè Saramago

"Penso che nella società attuale ci manchi la filosofia. Filosofia come spazio, luogo, metodo di riflessione, che può anche non avere un obiettivo determinato, come la scienza che invece procede per soddisfare i suoi obiettivi. Ci manca la riflessione, pensare, necessitiamo del lavoro di pensare e mi sembra che, senza idee, non andiamo da nessuna parte." Gli ultimi appunti di Josè Saramago

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lunedì 31 maggio 2010

Un'altra Italia è possibile.

Le date dimostrano che la politica dell'ultimo secolo ha buchi di 40 anni nella successione di leadership di spessore. Soprattutto non siamo abituati a farci rappresentare da persone preparate: per fare politica in Italia non si va a scuola, anzi non essere istruiti è sinonimo di successo. O questo è ciò che ci dicono i fatti.
Ora io mi chiedo, se ci vuole un curriculum per aspirare a qualunque posizione lavorativa, perché per prendere i posti più importanti nella gestione di uno Stato, basta essere ladri, pressapochisti, ignoranti e con mille interessi personali da incrementare? Perché non pretendiamo credenziali e referenze da chi si candida? Perché pur venendo a conoscenza di degradanti vicende umane, la nostra coscienza si assenta e continuiamo a dare fiducia a persone eticamente improponibili?

giovedì 20 maggio 2010

GIUDIZIO VS AMORE CREATIVO

Questo che scrivo è in seguito a una conversazione con ajnabee: il dialogo è arricchimento, oggi ne ho di nuovo la prova. Non amo parlare di Teologia, per un motivo tra tutti: la teologia o è vissuto umano intriso di esperienza o è l’ennesima dimostrazione della vacuità dell’uomo che tenta di capire l’assoluto. Dio non è una nozione. Se lo fosse non sarebbe possibile provare dei sentimenti verso di lui. Ogni qual volta Dio è ascritto al regno della nozione religiosa e della normativa, esso viene svuotato di tutto il suo potere creativo. Perché Dio è creatività che si effonde, Dio è la Parola che crea.

lunedì 17 maggio 2010

E’ la mente che fa sani o malati

Perdersi è cosa semplice quando le idee non sono governate dalla programmazione. Il desiderio di autonomia intellettuale facilmente si scontra con le incombenze quotidiane. La voglia di evasione fa a pugni con il dover star seduti sulla sedia, imperterriti verso la meta.
Qual è la meta? Ogni tanto, come fosse un dono di grazia, lo riscopro. Riassesto le vele e capisco qual è la direzione da seguire.
Come stamattina. Come ieri sera. Come stanotte. Capitano momenti in cui la mente riacquista lucidità e gli occhi si sbarrano, non per paura, ma perchè hanno visto qualcosa di inaspettato, di nuovo, di non previsto. Lo status quo viene ribaltato. L’intuizione vede balugini all’orizzonte. Dai rami dell’ingegno si dipartono stormi di creatività migranti. E all’alba è tutto di nuovo limpido. Tutto sereno, riposato, pronto a rimettersi in marcia.
Il pensiero sensibile e l’emozione. Il sangue e il midollo. Le ossa e i neuroni. E’ la luce il segreto ineffabile del movimento. Basta guardare le api, che al calar del sole arrestano la loro laboriosità e il loro ingegno. Il buio arresta la loro azione, la luce lo ripristina.
Così le idee e la verve umana. Serve la luce del giorno che nasce per ridare forza alla maieutica interiore. La notte sarà servita per rinvigorire le membra stanche, per risanare i conflitti apostati, per riportare la passione al livello superiore.