Gli ultimi appunti di Josè Saramago

"Penso che nella società attuale ci manchi la filosofia. Filosofia come spazio, luogo, metodo di riflessione, che può anche non avere un obiettivo determinato, come la scienza che invece procede per soddisfare i suoi obiettivi. Ci manca la riflessione, pensare, necessitiamo del lavoro di pensare e mi sembra che, senza idee, non andiamo da nessuna parte." Gli ultimi appunti di Josè Saramago

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martedì 22 giugno 2010

SAVONAROLA, IL TIRANNO E IL MARKETING

Stamattina mi sono ritrovata a rileggere una pagina di Girolamo Savonarola che mi ha fatto sorridere e riflettere. Savonarola è vissuto al tempo dei Medici a Firenze e, già che lui era nato a Ferrara, stava antipatico a molti a partire dalla sua cadenza emiliana. Era un frate domenicano, ma la storia si è sempre ben guardata dal tramandarcelo come fra' Girolamo.  La sua figura è legata anzitutto alla storia politica: la reazione anti-medicea a Firenze in occasione della discesa di Carlo VIII nel 1494 e l'instaurazione di una repubblica. Argomentazioni di oltre cinquecento anni fa  risuonano oggi attualissime e lucide. Come se Savonarola fosse tra noi e vedesse cosa sta capitando. Ti rassicuro subito: fu scomunicato, impiccato e poi messo al rogo. L'argomentazione della chiesa fu che "predicava cose nove". Io so che era innamorato della democrazia e della pulizia morale. Perciò fece  la fine che fece. Eretico. Direi quindi che è un uomo il cui pensiero è da prendere in considerazione. 

Odiava peraltro l'ingerenza politica e il lusso sfrenato della Chiesa. I suoi toni erano questi contro di essa:
"Noi non diciamo se non cose vere, ma sono li vostri peccati che profetano contra di voi [...] noi conduciamo li uomini alla simplicità e le donne ad onesto vivere, voi li conducete a lussuria e a pompa e a superbia, ché avete guasto il mondo e avete corrotto li uomini nella libidine, le donne alla disonestà, li fanciulli avete condotto alle soddomie e alle spurcizie e fattoli diventare come meretrici."

Savonarola aveva lucidità politica e grande abilità oratoria. Questo scriveva riguardo la figura del tiranno.
 
"Tiranno è nome di uomo di mala vita, e pessimo tra gli altri uomini, che per forza sopra tutti vuol regnare. Egli è superbo volendosi esaltare sopra quelli migliori di sè, e quelli ai quali piùttosto meriterebbe di essere soggetto. E però è invidioso e sempre si contrista della gloria di altri uomini e non può patire di udire lodar altro. E  vorrebbe che ogni uomo fosse infamato, cosicchè egli solo restasse glorioso. Così per le gran fantasie e tristizie, e timori, che sempre lo rodono dentro, cerca dilettazioni: rare volte, o forse mai, si trova tiranno che non sia lussurioso, e dedito alle dilettazioni della carne. 
Il tiranno è pessimo quanto al governo, circa il quale principalmente attende a tre cose: prima, che i sudditi non intendono alcuna cosa del governo, perchè non si conoscano le sue malizie. Seconda, cerca di mettere discordia tra i cittadini e tra i suoi ministri e familiari, perchè, così come il regno di un vero e giusto re si conserva per l'amicizia dei sudditi, così la tirannia si conserva per la discordia degli uomini. Terza, cerca sempre di abbassare i potenti per assicurarsi, e però ammazza o fa mal capitare uomini eccellenti o di roba o di nobiltà o di ingegno e li fa schernire per togliere loro fama. Non vuole avere per compagni i cittadini ma per servi. Proibisce le congregazioni e le adunate cosicchè gli uomini non facciano amicizia, per paura di qualche grave congiura contro di sè. Esalta gli uomini cattivi, i quali senza la sua protezione sariano puniti dalla giustizia perchè lo difendano, difendendo in questo modo se stessi. E se pure esalta qualche buono lo fa per dimostrare al popolo che è amatore della virtù. Tutte le buone leggi cerca con astuzia di corrompere, perchè son contrarie al suo governo ingiusto, e fa continuamente nuove leggi a suo proposito."
 
E' buona abitudine di Giuseppe aprire spesse volte il briefing così: "Scriviamo a Savonarola e chiediamogli un consiglio!". E magari stiamo ragionando su una nuova campagna di viral marketing!... La comunicazione pubblicitaria e non, il giornalismo,  io credo che abbiano molto bisogno di ossigenarsi con la storia, la letteratura, la filosofia, di trovare in queste arti la linfa vitale. Le persone con cui lavoro, evvivaddio, mi danno retta!

1 commento:

  1. ....E' incredibile quanto parole pronunciate 600 anni fa' siano ancora una volta così tristemente attuali....

    "Eretico".... Oggi direbbero che "E' chiaramente politicizzato e vuole alimentare il clima di odio", 600 anni dopo è ancora caccia alle streghe.... Che tristezza....

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