Gli ultimi appunti di Josè Saramago

"Penso che nella società attuale ci manchi la filosofia. Filosofia come spazio, luogo, metodo di riflessione, che può anche non avere un obiettivo determinato, come la scienza che invece procede per soddisfare i suoi obiettivi. Ci manca la riflessione, pensare, necessitiamo del lavoro di pensare e mi sembra che, senza idee, non andiamo da nessuna parte." Gli ultimi appunti di Josè Saramago

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venerdì 18 giugno 2010

LA MERAVIGLIOSA NATURA CHE CREA: IL SALENTO

Tanti anni fa per curare le malattie polmonari, epidermiche, i fastidi alle ossa i dottori del Sud Italia consigliavano alle famiglie di andare al mare col sole delicato di maggio. Allora le medicine erano un privilegio e la dura vita lavorativa spesso portava a condizioni di salute precarie. Precarie a livello lavorativo, ma sublimi dal punto di vista del clima e dell'accoglienza della natura. Parlo di una terra dove crescono spontaneamente gli alberi di fico, i fichi d'india, in aperta campagna prolificano tante verdure diverse tra loro (impossibile peraltro da reperire in un supermercato). E' la terra degli ulivi che si distendono ininterrotti per centinaia di chilometri. La terra della vite in tutte le sue varietà virili quanto nobili. La terra della terra rossa come la ruggine e il sangue: il Salento.

Ricordo che da piccola al mattino presto, quando il sole cominciava a dare l'annuncio della sua venuta, mia nonna mi portava per le campagne ad arrampicarmi sugli alberi di fico per godere del sapore dei fioroni freschi a giugno e dei fichi a settembre; dopo le laute scorpacciate, raccoglievamo la lavanda per farne mazzettini da far seccare e poi riporre in vari ambienti in casa per creare quel profumo delicatissimo come lo stesso colore della lavanda. O ancora andavano lungo le scogliere del mare vicino a raccogliere i capperi che spontaneamente crescevano, il rosmarino, il timo. Il mare, ancor più dei profumi della campagna, ha un potere curativo proprio grazie alle essenze che sprigiona, iodio palpabile, colore di meraviglia che, osmotico, penetra nelle narici. Ma dico la verità: se non l'hai mai fatta l'esperienza di scendere giù al mare e sentirne il profumo un chilometro prima, è inutile che ci spendo troppe parole. Basta dire che quel mare lì è terapeutico, placa le ansie, rigenera la vitalità, mette fame, procura relax. Mi è capitato anche di sedermi su una delle alte scogliere del basso adriatico di notte, dove non arrivano le luci ed è troppo impervio per il turista come per alcuni indigeni: lì c'è solo silenzio di stelle e di onde e sfido chiunque soffra d'insonnia a tornare a casa e ad avere ancora pensieri torturanti che gli impediscono il riposo. Ricordo indelebile: solo io e il canto del mare silenzioso
E quanti prodotti ci regala il mare! Quanto cibo pieno di elisir di lunga vita! Quanti colori!
La tavola in questi posti è a festa tutti i giorni e la gente che partecipa a questi banchetti non ha fretta, non ha più stanchezze. Le preoccupazioni (che pure ci sono) per un tempo che ogni volta pare infinito quanto dolcissimo, si dileguano, svaniscono, soccombono. 
Questo almeno è il clima con cui io sono cresciuta, questo il substrato della mia anima. Ancora oggi tra un brillante e una cena di frutti di mare, non conoscono esitazioni.  Perchè, tra l'altro, il possesso divide, la tavola unisce!
Ad Maiora!

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